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MANGIARE UOVA FA BENE O MALE?

“L’opinione, sulle uova, è piuttosto contrastante: alcuni le considerano il cibo più nutriente al mondo, altri le temono per l’elevato contenuto in colesterolo. Entrambi hanno ragione, ma non può essere negata l’universale importanza di questo alimento nell'alimentazione umana. Le uova di gallina, quelle più comunemente consumate, sono infatti altamente nutrienti: forniscono proteine complete in grande quantità e di alta qualità, e di conseguenza tutti gli amminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di produrre naturalmente; apportano anche quantità significative di vitamine e minerali, compresa la vitamina A, la riboflavina, l’acido folico, la vitamina B6 e B12, la colina, il ferro, il calcio, il fosforo e il potassio. Dunque le uova sono una fonte dall’alto valore proteico e nutritivo a bassissimo costo. Non va dimenticata neppure la componente lipidica, rappresentata solo per il 65% dai trigliceridi (contro il 98% degli altri cibi), e l’abbondante presenza di lecitine (contenute nel tuorlo) ed in generale di fosfolipidi (30%) che conferiscono proprietà salutistiche e funzionali, tra cui il potere emulsionante che ne permette ad esempio la preparazione di alcuni cibi, quali la maionese, o ancora la presenza di grassi che, pur essendo di origine animale, sono prevalentemente monoinsaturi e polinsaturi (ossia, grossi benefici per l'organismo)”... (Giacinto Miggiano, Direttore del Centro Nutrizione Umana, Università Cattolica, Roma) Sono ormai numerosi i lavori scientifici che dimostrano che non sono le uova (anche mangiandone più di una al giorno) a causare l'incremento del colesterolo. Questo innalzamento è frutto di uno squilibrio cerebrale di segnale piuttosto che dell'assunzione alimentare di cibi che possono essere naturalmente ricchi di colesterolo. Dalla lettura del significato profondo di questi lavori l'uovo esce completamente assolto. Non è l'uovo che fa innalzare il valore di colesterolo. Piuttosto sono la scarsità della prima colazione, l'assunzione eccessiva di carboidrati, la carenza di movimento. La diretta conseguenza di questa interpretazione è chiara: occorre assolvere il povero uovo, il prosciutto ed i formaggi dalle accuse finora mosse loro. Il che non significa, ovviamente, prestare meno attenzione a ciò che si mangia, ma anzi scegliere i cibi con maggiore cura e consapevolezza. Senza dimenticare che il nostro organismo è in grado di effettuare raffinate regolazioni: ad un rilevante introito di unità di colesterolo con l'alimentazione, il corpo risponde limitando quello autoprodotto. Al contrario, imponendosi uno stretto controllo nel colesterolo assunto con l'alimentazione, otteniamo che l'organismo stimoli in certa misura la produzione interna, lasciando via libera all'enzima sopra citato. È curioso constatare come queste informazioni sfuggano a molti medici di base, prontissimi a prescrivere diete restrittive dalla dubbia efficacia pratica (al cui fallimento segue inevitabilmente la prescrizione di statine). Riteniamo invece che un lavoro coerente basato su un forte stimolo metabolico legato alla cronobiologia alimentare e ad un moderato movimento fisico porterebbe a ben diversi risultati.

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