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ESERCIZIO FISICO E BENESSERE

Tutti coloro che si occupano di scienza dello sport sentono oggi il dovere di diffondere tra il grande pubblico gli importanti risultati conseguiti dalla ricerca ufficiale, in particolare in considerazione dell'evidenziata interrelazione tra corretto esercizio fisico abituale e benessere nell'uomo.Lo scopo di questa breve presentazione è quello di fornire un fattivo contributo all'interscambio delle informazioni riguardanti gli effetti dell'esercizio fisico cronico maggiormente coinvolti nella determinazione di una migliore qualità della vita, certamente più sana e presumibilmente anche più lunga.Sono numerosi ed evidenti i vantaggi apportati dall'esercizio fisico al SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO. Sono ben conosciuti fin dalla fine degli anni sessanta e riguardano l'aumento del massimo consumo di ossigeno, l'aumento della massima ventilazione volontaria, la diminuzione del contenuto di CO2 nel sangue arterioso, l'aumento della massima gettata cardiaca e della massima gettata sistolica ( è quindi migliorata l’efficienza del muscolo cardiaco), la aumentata vascolarizzazione del muscolo cardiaco, l'aumento della massima differenza artero-venosa dell'ossigeno, la riduzione della pressione arteriosaE’ migliorata la funzionalità e la struttura di LEGAMENTI, TENDINI E ARTICOLAZIONI. Cambiamenti strutturali nelle ossa, legamenti e tendini sono stati più facilmente dimostrati in concomitanza di una diminuita piuttosto che di una aumentata attività fisica. L'immobilizzazione, per esempio, diminuisce la concentrazione di collagene nei legamenti e nei tendini. L'inattività non solo influenza negativamente la forza del muscolo, la composizione dell'osso e delle articolazioni, ma diminuisce anche le forze che sono trasmesse dai legamenti e dai tendini. Studi condotto sugli astronauti e sulle persone immobilizzate hanno costantemente dimostrato una rarefazione del tessuto osseo. Ad esempio, se non camminiamo (per esempio se siamo immobilizzati a letto con un arto ingessato), le nostre ossa vengono rimodellate dalle cellule specializzate (osteoblasti e osteoclasti), che sottraggono tessuto osseo, rimettendo in circolo i materiali sottoutilizzati. Il peso di un osso (ad esempio di una tibia) può ridursi anche del 50% in un mese e mezzo di immobilità. La sedentarietà, quindi, non fa parte del nostro bagaglio !!Aumentato rilascio di ENDORFINE. Le endorfine sono oppioidi endogeni prodotte dal lobo anteriore dell'ipofisi e presumibilmente anche dal sistema nervoso centrale. Esse intervengono quali co-fattori nella regolazione del sistema immunologico, dell'umore e nella modulazione della risposta endocrina allo stress. Sembra inoltre che le endorfine abbiano un certo effetto nella percezione del dolore (alcuni studi hanno infatti dimostrato che la percezione del dolore è diminuita nei soggetti che praticano attività sportiva).Uno studio di J.A.Blumenthal della Duke University, pubblicato nel ’99 sugli “Archives of internal medicine” ha dimostrato senza ombra di dubbio che un programma di allenamento fisico anche moderato ha effetti sulla depressione del tutto paragonabili a quelli dei più efficaci farmaci di sintesi!RIDUZIONE DELL'AGGREGAZIONE PIASTRINICA. Anche se permangono dubbi, sembra che la regolare attività fisica di tipo aerobico riduca l'aggregabilità e l'adesività delle piastrineFavorita normalizzazione di una ridotta TOLLERANZA AL GLUCOSIO (contrastato diabete). Nel sedentario con l'invecchiamento c'è la tendenza ad avere elevati livelli di glucosio nel sangue causati, il più delle volte, da una eccessiva concentrazione plasmatica di insulina. L'esercizio fisico abituale riduce invece l'iperinsulinemia di base sia tramite una aumentata metabolizzazione (eliminazione) dell'ormone sia per effetto di una diminuita secrezione. Inoltre, in corso di esercizio fisico aumenta la permeabilità delle cellule muscolari per cui il glucosio può diffondere liberamente dal sangue all'interno delle cellule indipendentemente dal legame recettore-insulina.Migliorato CONTROLLO DEL PESO CORPOREO (contrastata obesità). L'incremento del grasso corporeo è la conseguenza di uno sbilancio dell'omeostasi in cui l'introito calorico supera il dispendio. L'esercizio fisico sollecitando il metabolismo aerobico a livello del muscolo scheletrico induce una aumentata mobilizzazione e utilizzazione ossidativa dei trigliceridi contenuti nel tessuto adiposo, con conseguente riduzione del peso corporeo.Incremento del rapporto HDL/LDL (rapporto tra COLESTEROLO buono e quello cattivo).Aumento della FORZA MUSCOLARE. L'allenamento alla forza determina un aumento graduale della massa muscolare scheletrica, e quindi aumenta la massa magra. (tratto da un articolo della Dottoressa Michela Folli)Le ragioni per iniziare a muoversi ci sono tutte; presto parleremo di quale tipo di attività è consigliata.

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