SEI PREDA O CACCIATORE?
Sapete cos’è l’adiponectina? E’ una proteina che viene sintetizzata dalle cellule del tessuto adiposo e con la sua azione influenza la funzionalità e l'attività strutturale di altri tessuti.
L'adiponectina è stata isolata per la prima volta nel 1995. Sin dai primi studi condotti su modelli animali (topolini) è emersa un’importante funzione protettiva nei confronti della formazione di placche aterosclerotiche, quindi sul rischio cardiovascolare. A livello del cuore, inoltre, agisce come regolatrice del danno cardiaco, grazie ai suoi effetti anti-infiammatori ed anti-rimodellamento ipertrofico.
E' stata dimostrata una chiara relazione tra i livelli di adiponectina e l'estensione della massa grassa. A differenza di quanto scoperto per le altre proteine sintetizzate dal tessuto adiposo, infatti, i livelli di adiponectina sono significativamente inferiori negli obesi rispetto ai soggetti normopeso.
Quindi l’aumento della massa grassa determina un calo di produzione di adiponectina, che è correlato negativamente con la pressione arteriosa sistolica, i livelli glicemici a digiuno, l'insulinemia, l'insulino resistenza, il colesterolo totale e LDL, i trigliceridi e l'acido urico ( tutti aumentano con il calare della produzione di adiponectina) .
Al contrario, i livelli di adiponectina si correlano positivamente con quelli di colesterolo HDL , con una maggior tolleranza al glucosio e diminuzione dell’insulino resistenza, un aumento del colesterolo HDL (quello “buono”), la diminuzione della sintesi dei trigliceridi; in definitiva un diminuito rischio di aterosclerosi e diabete tipo II.
La funzione dell’adiponectina non è solo quella protettiva, ma ha un’importante azione sul metabolismo: agisce sulle cellule adipose e sul muscolo inducendo trascrizione delle cosiddette “proteine disaccoppianti” (UCP = Uncoupling Proteins) il cui compito è quello di “sprecare” energia sotto forma di calore (un po’ come fa l’ormone tiroideo)
Quindi molte UCP molto calore, poco accumulo e attivazione della lipolisi.
Ovviamente tutto questo avviene per lavoro sinergico a livello ipotalamico con un altro ormone: la leptina (ne abbiamo parlato in un post del 15 febbraio 2014). La leptina è prodotta dal tessuto adiposo in seguito a segnali di sazietà.
Quindi questo ci dice che un’alimentazione corretta (e non una dieta ipocalorica!) associata al movimento fisico attiva uno switch metabolico che ci permette di dimagrire sempre di più (dimagrire significa perdere massa grassa, non muscolo come avviene in chi è sottoalimentato) e di stare sempre meglio.
D’altronde questo si spiega dal punto di vista evolutivo con l’inizio della stagione della caccia e la perdita di inutili riserve di grasso che servivano durante l’inverno, ma che ostacolavano i movimenti dei nostri progenitori, con i quali condividiamo il patrimonio cromosomico, quindi in definitiva il corpo.
E voi siete cacciatori o prede?